Seminare cactus... Perché no?

Tratto da uno scritto di Miceli Giuseppe

Nota bene; molti sono i metodi che vengono usati per seminare, con l'esperienza ognuno raffina un metodo proprio, quello qui descritto è uno dei tanti e di difficoltà media-bassa anche per quanto riguarda il materiale usato, esistono sia metodi ancora più semplici che molti altri più dificoltosi, starà a voi sperimentare.

È un passatempo estremamente interessante che, oltre a pro­curare soddisfazioni, consente in poco tempo di arricchire la pro­pria collezione con minima spesa.
Ma dove reperire i semi? I sistemi sono due!
O acquistarli presso ditte specializzate che in catalogo ne elen­cano oltre un migliaio di specie (gli indirizzi sono segnalati sulla pubblicità della nostra rivista «Piante Grasse»), oppure chiederli alla nostra associazione.
Inizialmente ci si potrà orientare verso generi di facili coltiva­zione quali Astrophytum, Mammillaria, Cereus, Gymnocalycium, che cresceranno in modo sufficientemente veloce. In seguito, ac­quistata un pò di pratica, si potrà passare anche a generi più diffi­cili ed addirittura a quelli che in natura son in via di estinzione, quali Ariocarpus, Turbinicarpus, Pelecyphora, ecc.
Si possono in tale modo diffondere specie rare, anche per con­trastare il deprecato fenomeno della raccolta sfrenata nei luoghi d'origine.
Il momento migliore per l'avvio di una semina è la fine di Marzo, quando cioè è scongiurato, quasi del tutto, il pericolo di ge­late notturne; meglio ancora se si dispone di una piccola serra o ve­randa ben illuminata.
Ci procureremo delle cassettine basse di polistirolo del tipo usato dai pescivendoli, che riempiremo fino a 3 o 4 cm dal bordo con una composta molto ricca, formata da humus, terriccio di fo­glie, torba, sabbia di fiume, terra di campo, ghiaino fine (oppu­re lava o argilla espansa del tipo sottile) tutti in parti uguali, alle quali uniremo, infine, un pugnetto di concime granulare per ogni dieci litri di composta.
Quest'ultima dovrà essere vagliata soltanto per lo strato super­ficiale che servirà da letto per la nascita delle piccole piantine.
A questo punto suddivideremo la superficie in tanti settori, quante saranno le specie da seminare; vi spargeremo attentamente il seme curando di non far confusione con i nomi e mettendo dei cartellini.
Tenete presente che questi ultimi sono una grossa tentazione per i bambini che potrebbero toglierli o spostarli; è quindi consi­gliabile anche una mappa di semina su una scheda.
È anche consigliabile seminare nei settori adiacenti generi di­versi al fine di riconoscere con facilità piante sconfinate in seguito ad annaffiature.
Ora ricopriremo, appena appena, i semi con della sabbia di fiume ed innaffieremo con un vaporizzatore più volte, impregnan­do totalmente tutta la massa della composta. Quindi applicheremo una lastra di vetro a mò di coperchio ermetico e sistemeremo la cas­setta in un luogo caldo e molto luminoso, ma non sotto la luce di­retta del sole (diventerebbe un forno!).
La temperatura ottimale per la germinazione è tra i + 20° ed i + 30°, con la massima umidità possibile. La germinazione è anche stimolata da una certa escursione termica notturna, tale comun­que, da non far scendere la temperatura al di sotto dei + 15°/ + 10°.
Nel giro di pochi giorni (due settimane al massimo) dovrebbe germinare la maggior parte dei semi; e se ciò non dovesse accadere non è detto che per forza si debba aver sbagliato qualcosa. Magari i semi non erano troppo freschi....! Dopo queste due settimane sarà necessario arcare gradualmente la semina interponendo degli spes­sori sotto il vetro per evitare il marciume o la crescita di muffe e muschi, altrimenti inevitabile (si previene spruzzando un prodotto antimuffa).
Giunti a Luglio sarà indispensabile diradare le piantine ripic­chettandole in un'altra cassetta senza vetro di copertura.
È questa una operazione che va effettuata con la massima de­licatezza per non danneggiare i peli radicali. Le piantine andranno distanziate tra di loro di circa 2/3 cm.
Sistemare le nuove cassette in luogo caldo, molto luminoso, ma non sotto i raggi del sole, ed innaffiate spesso in Luglio ed Ago­sto.
Ricordate che il gatto del vicino troverà un particolare piacere a farci i suoi bisogni ed a scavarci delle buche.
Chi volesse divertirsi anche in inverno potrebbe anticipare il periodo di semina per avvantaggiarsi di qualche mese. Io ho modi­ficato la mia cassetta in un vero e proprio germinatoio riscaldato ed illuminato artificialmente da tre tubi al neon con luce fitostimolan-te (reperibili nei negozi d'acquariologia) che ho sistemato esterna­mente, distanziandoli dal coperchi di vetro di 2 cm. mediante delle listelle di vetro fissate con silicone. Sopra i tubi, ancora a 2 cm. di distanza, ho sovrapposto uno schermo bianco riflettente (un foglio di polistirolo debitamente forato per smaltire l'accumulo di calore).
C'è anche chi impiega due cassette di polistirolo applicando la seconda al posto del vetro come fosse il coperchio d'un baule, all'in­terno del quale fissa i tubi al neon.
Bene, il più è detto: il resto alla vostra iniziativa e sperimenta­zione.

BUON DIVERTIMENTO .....

Scritto da: Miceli Giuseppe