Suggerimenti per coltivare con successo le succulente

Tratto e ampliato da uno scritto di Miceli Giuseppe

PREFAZIONE

Il mondo delle piante succulente è molto ampio (migliaia di specie sparse in tutto il globo), penso sia capibile la difficoltà nel dare in poco spazio una giusta regola per tutte le famiglie che la compongono, spesso con periodi di vegetazione e riposo diversi tra loro. nello proseguire con la lettura tenete presente che è dato maggior spazio a quei generi maggiormente reperibili sui mercati e quindi più comunemente coltivati, tra questi la famiglia delle cactaceae è la famiglia maggiore ed è la famiglia che come regola di vegetazione e riposo , più si adatta al clima Italiano, alcuni cenni e precisazioni potranno essere fatti per altri generi o famiglie con periodi vegetativi diversi, spesso comunque basterà adattare le stagioni alla loro vegetazione, per esempio se coltiviamo specie brevidiurne ( che vegetano nei giorni corti: autunno e inverno) basterà invertire la sequenza e quindi quello che faremo per le cactaceae in estate lo faremo per loro in inverno, in poche parole salvo alcune eccezioni i metodi di coltura si adattano abbastanza bene a tutte basta solo darli nel periodo giusto, per questa ragione è sempre bene sapere il nome della pianta che stiamo coltivando e informarci su quale è il suo periodo vegetativo, per questo vi invito a servirvi della pagina facebook : AMICI AIAS

La coltivazione può anche variare tra piante coltivate in Sicilia e le stesse coltivate in alta montagna nelle alpi, ad esempio Faucaria è normalmente coltivata come pianta che vegeta in primavera e autunno, ma in alta montagna la si farà vegetare in piena estate, e non esistono formule magiche.

alcune regole generali saranno date nelle varie stagioni e evidenziate con la sottolineatura.

Infine, attenzione anche ai consigli di alcuni venditori , che se non sono veramente specializzati nei singoli generi, possono dare suggerimenti sbagliati. Sulle succulente vengono spesso date notizie poco attendibili, anche dove l'attendibilità dovrebbe essere di casa.

PRIMAVERA

In Marzo cessa il periodo di riposo delle Cactacee; se non si di­spone già di una serra riscaldata, si trasferiscano dal riparo inver­nale in un luogo più caldo, protetto da piogge indesiderate e da ge­late notturne. Non esporle ancora al pieno sole onde evitare forti scottature (abituarle gradualmente ai raggi del sole così come fac­ciamo in estate per la nostra pelle) ; questa regola valga particolarmente per i nuovi acquisti fatti in serra, dove la luce è sempre fil­trata da vetri imbiancati. 

Per i generi a vegetazione brevidiurna dobbiamo smettere le annaffiature, per generi che vegetano in primavera annaffiare tranquillamente e tenerle in posti molto luminosi, possibilmente soleggiati ( serra fredda) e riparati da eventuali colpi di coda invernali

In Aprile riprendere con moderate innaffiature ogni dieci giorni, (n.d.r. ma questo può variare per causa di molteplici fattori, climatici, del tipo di vaso, del terricio, ecc.), al mattino, approfittando delle belle giornate; procedere così fino a Maggio, mese in cui le esporrete pieno sole ed alla massi­ma ventilazione.

 I generi a vegetazione brevidiurna sono a riposo non annaffiare, per generi che vegetano in primavera annaffiare tranquillamente e tenerle in posti molto luminosi, possibilmente soleggiati ( serra fredda) e riparati da eventuali colpi di coda invernali

In Maggio si potrà quindi innaffiare settimanalmente ed in ta­le periodo avverrà la fioritura della maggior parte delle specie, per favorire la quale è consigliabile l'uso di concimi specifici per cactacee a bassissimo contenuto di azoto.

I generi a vegetazione brevidiurna sono a riposo non annaffiare, ombreggiare leggermente in caso di periodi molto caldi e arieggiare il maggiormente possibile, per generi che vegetano in primavera ridurre le annaffiate sospenderle se caldo afoso, e tenerle in posti molto luminosi, arieggiare

Regola generale, in qualsiasi periodo dell'anno, è quella di si­stemare le piante dando la preferenza al lato sud della vostra casa; piante esposte a nord stenteranno a crescere, fiorire, produrre spi­ne.

ESTATE

Si estende fino alla prima parte dell'estate il periodo del massi­mo accrescimento; chi ha la fortuna di possedere luoghi molto ven­tilati ed assolati (un attico o un giardino roccioso), potrà innaffiare senza paura anche quotidianamente, di sera, nelle torride giornate di luglio ed agosto, quando cioè la terra si asciuga nell'arco delle 24 ore.

I generi a vegetazione brevidiurna sono a riposo non annaffiare, ombreggiare leggermente in caso di periodi molto caldi e arieggiare il maggiormente possibile, per generi che vegetano in primavera sospendere le annaffiate , e tenerle in posti molto luminosi, arieggiare in caso usare ventilatori, qualche nebulizzata serale per la maggior parte non fa male, le specie di alture proteggerle maggiormente dal caldo afoso

In Settembre le giornate diverranno più corte, le notti più fredde e le piante di conseguenza inizieranno a rallentare lo svilup­po. Ridurre quindi la frequenza delle innaffiature, effettuandole di mattina ed ogni quattro o cinque giorni.

I generi a vegetazione brevidiurna si cominciano a risvegliare, si inizia ad annaffiare, dare molta luce solare!, per generi che vegetano in autunno fare lo stesso 

Seconda regola generale è comunque quella di non eccedere con l'acqua, aspettando che la terra si asciughi completamente tra una innaffiatura e l'altra.

AUTUNNO

Trasportare le piante in un luogo in piena luce al riparo da piogge indesiderate che potrebbero innescare del marciume. Ri­durre ancora la frequenza e la quantità delle innaffiature per met­tere le piante in condizioni di affrontare in salute il riposo vegetati­vo invernale.

In Ottobre innaffiare ogni 10/15 giorni anche se le condizioni del tempo sono ottime (le giornate però si sono accorciate moltissi­mo e la pianta sta riducendo ancora il proprio ritmo biologico).

I generi a vegetazione brevidiurna vegetano e quindi annaffiare ogni volta che il terreno asciuga, dare molta luce solare!, per generi che vegetano in autunno fare lo stesso

ULTIMA INNAFFIATURA ( solo per piante a vegetazione estiva) al massimo entro la prima decade di novembre ( n.d.r. per il nord Italia è preferibile sospendere già dagli inizi di ottobre, questa regola varia dal tipo di clima che abbiamo ). Ricordiamoci che le cactacee sono piante succulente assai evo­lute, con cellule specializzate a trattenere notevolmente quantità di liquidi anche per molti mesi. Smettendo di innaffiarle per tempo, per effetto della traspira­zione, perderanno l'acqua in eccesso «sgonfiandosi» leggermente. Di conseguenza aumenterà, in proporzione, la concentrazione di sali minerali disciolti nelle cellule, abbassando il punto di conge­lamento. Una pianta più «asciutta» sopporterà meglio il gelo inver­nale, congelando a temperature inferiori allo zero (è lo stesso prin­cipio fisico che sfruttiamo quando, in caso di freddo intenso, au­mentiamo la quantità di antigelo nel radiatore della nostra auto). Questo semplice accorgimento ha consentito alla stragande maggioranza delle mie cactacee, sistemate in una piccola serra fredda addossata al muro del mio terrazzo, di sopportare nel gen­naio del 1985, per quasi una settimana consecutiva, temperature costantemente al di sotto dei -10°. con una punta di -18°.

INVERNO

I generi a vegetazione brevidiurna vegetano e quindi annaffiare ogni volta che il terreno asciuga, dare molta luce, sole!, ma già da metà gennaio iniziare a diminuire le annaffiature, attenti che la temperatura non scenda sotto lo zero altrimenti mantenerle asciutte o riscaldare in modo che la temperatura mantenga almeno gradi 1° nelle ore noturne, di giorno sotto vetro o nylon la temperaura sale da sè, per generi che vegetano in autunno mantenere più asciutti ma un tantino se non fa freddo si può bagnare.

Tenere sempre ben presente che in molti luoghi d'origine l'in­verno è rappresentato da un lungo periodo di freddo con totale sic­cità. Le cactacee entrano quindi in uno stato di «letargo», una so­spensione vegetativa che dura anche vari mesi. È questo il momen­to migliore per effettuare la rinvasatura.

Sistemare quindi le piante in un luogo molto luminoso e per­fettamente asciutto, dove, mantenendosi queste condizioni, le piante sopraviveranno, senza problemi, alle gelate.

Se però si possiedono altre succulente (intendo le non cacta­cee, tipo Euphorbia, Aloe, ecc.) oppure dei Melocactus, Uebelmannia, Discocactus ed altre piante di pregio piuttosto sensibili al freddo, è d'obbligo una serra od una veranda riscaldata a tempera­ture oscillanti tra i + 6° ed i + 10°. Cessare a metà Novembre le innaffiature, totalmente e senza paura sino agli inizi di Marzo..

Terza regola è infatti quella di non innaffiare mai con basse temperature, le radici di piante in riposo vegetativo non potranno mai e poi mai assorbire acqua. Si eviterà così di far marcire le nostre piante.

Attenzione! Chi fosse costretto a trasferire le piante in casa, ricordi che la temperatura dei nostri appartamenti, oscillante tra i +18° ed i + 23°, può invogliare a delle innaffiature. In questo caso le piante riprendono a vegetare e quindi a «filare» (allungamento decolorato dell'apice vegetativo, senza produzione di spine) specie se tenute in luoghi con luce insufficiente alla fotosintesi. È consigliabile, per­tanto, disporle in prossimità di finestre molto luminose, esposte a sud, al riparo da correnti d'aria fredda, limitandosi a qualche nebulizzazione. Con la buona stagione le piante le dobbiamo trasferire all'esterno in condizione di grande luminosità e buona ventilazione. Il classico cactus che si vede spesso sulle scrivanie negli uffici o sui mobili casalinghi, magari lontano qualche metro dalle finestre, è destinato ad una esistenza stentata e breve, da sfatare dicerie che alcune succulente servano per proteggere da radiazioni del computer o cose simili, evitare di comprare cactus colorati artificialmente o con fiori finti infilzati o incollati, son tutte cose false che recano solo danno alle piante e a chi vuole con serietà dedicarsi a questa passione.